Recensione: Album d’esordio per il tastierista Alex Carpani che si avvale della collaborazione di numerosi ed importanti ospiti tra i quali spiccano Aldo Tagliapietra alla voce e Paul Whitehead (si proprio lui ... l’autore delle immortali copertine dei primi album dei Genesis) alle liriche.
Citando direttamente dal sito dell'autore, “Waterline” ( questo il titolo dell'album, nda) è un concept album di rock progressivo dedicato al “pelo dell’acqua”, quel sottile confine tra il mondo sommerso ed il mondo emerso, tra due universi confinanti ed attigui, ma profondamente diversi. E’ la sottile linea di demarcazione tra ciò che ci è familiare, o ci sembra familiare e l’ignoto.
L’opera è suddivisa in 11 brani (tutti attorno a 4-5 minuti) incentrati prevalentemente sulle tastiere dell’autore ma dove si inseriscono magicamente ora chitarre hackettiane, ora la voce di Aldo, ora i fiati.
Mi pare doveroso segnalare la notevole personalità artistica e l’eclettismo di Alex Carpani, che possiede la grande capacità di coniugare mirabilmente una notevole tecnica esecutiva ad un gusto melodico, essenziale e non artificioso, caratteristici ad esempio di Mr.Tony Banks.
Nei brani si possono senz’altro intuire i mostri sacri che hanno influenzato il nostro: dai già citati Genesis, ai Camel, dai Jethro Tull alle Orme.
Non mancano nell’alchimia musicale reminiscenze jazz, spunti di elettronica o richiami alla tradizione classica: insomma un melting pot sonoro che non lascia certamente indifferenti.
La proposta è nel complesso molto uniforme e non si riscontrano cadute di tono evidenti e a tal proposito mi permetto di segnalare qualche brano particolarmente ben riuscito.
“The siren and the mariner” (che apre l’album), impreziosito dalla voce di Tagliapietra e di un’altra ospite (Beatrice Casagrande), racchiude in sé un po’ tutte le caratteristiche del Carpani-sound: melodie a tinte pastello, tastiere briose ma mai invadenti, inserti romantico-sinfonici di gran classe.
Molto bella anche “In the rocks”, dove oltre alla voce di Aldo, si segnalano atmosfere banksiane (periodo A trick of the tail) ed un ottimo sax.
Da segnalare, per finire, la sinfonica “Agua claro”, con una pregevole introduzione di piano, a cui subentrano gli altri strumenti in un saliscendi sonoro ed emotivo veramente di alto spessore ed un finale emozionante con la sempre ispirata voce di Tagliapietra.
Non mi stanco di ripetere però che l’opera va gustata dall’inizio alla fine, quasi fosse un’unica suite tanti e tali sono gli spunti, le particolarità, le sfaccettature presenti negli oltre 50 minuti del cd.
Un lavoro, per concludere, caldamente consigliato a tutti gli amanti del buon prog senza grossi compromessi, nella speranza di un pronto seguito a questo pregevole “Waterline” |