Recensione di Dario Adile: Qual’è la caratteristica principale che un buon concept album deve possedere? La coesione, prima di tutto, requisito che certo non manca a “Parallel Lives’”, secondo disco per i Section A. Sotto la storia narrata dalle liriche si stendono infatti 8 brani dallo sviluppo molto coerente: la base è un heavy metal parecchio arioso e progressivo, in cui la caratteristica peculiare è data da un certo effetto ipnotico ed avvolgente, realizzato soprattutto attraverso insistite iterazioni vocali e chitarristiche. La durata di parecchi episodi viene rimpolpata da opportune divagazioni strumentali, il cui tasso tecnico viene elevato dall’esecuzione di un virtuoso della sei corde come Torben Enevoldsen, il quale, dal canto suo, non è l’unico membro della line up dotato di esperienza e di una certa notorietà. Troviamo infatti la gradita presenza di due ex-Lion’s Share: il drummer Johan Koleberg, che offre una prestazione di sostanza, e soprattutto il singer Andy Engberg, che si mostra decisamente a suo agio nell’interpretare l’opera in tutte le sue diverse sfaccettature. Come ogni concept album che si rispetti (dai Savatage ai Queensryche ai Fates Warning), poi, “Parallel Lives” non ha l’immediatezza tra le sue qualità, ma richiede diversi ascolti per essere apprezzato ed assorbito in pieno, rivelandosi del tutto solo nel lungo periodo. Vaghi echi neoclassici si spandono su un tessuto a metà tra l’hard di classe, volendo non dissimile da quanto offerto dai Rainbow o dagli stessi Lion’s Share, ed un prog ragionato e d’atmosfera non troppo distante, ad esempio, da quello dei Vanden Plas. Metallo melodico, insomma, ma anche ricercato e di classe. |