Recensione: Della Torre si è già detto e scritto molto e penso sia superfluo quanto inutile perderci in lusinghiere
recensioni dei brani che compongono questo nuovo disco, potrei certamente e molto più semplicemente
affermare : " se non amate il Banco del Mutuo Soccorso, la Premiata Forneria Marconi, la Locanda
delle Fate e le Orme... beh, allora non acquistate il nuovo disco della Torre dell'Alchimista !!! " A onor
del vero, di tutto e di più è stato detto da chi, durante i lunghi mesi dedicati alla produzione / registrazione /
editing, ha potuto seguire da vicino il meticoloso lavoro svolto dalla band in perfetta sintonia con lo staff
tecnico, ogni singolo episodio musicale e umano è stato vissuto e interpretato con grande sensibilità e
la magica atmosfera che si è andata man mano creandosi traspare alla grande fin dalle prime note del
disco....ogni cosa è al suo posto, fatta nel modo giusto e con assoluta perfezione, un costruito musicale che
con estrema naturalezza e senza forzatura alcuna ci porta indietro nel tempo fino a quei mitici anni '70 che
hanno scritto la storia del prog italiano, un piccolo mondo irreale che prima stordisce con i sapori del
passato, quelli veri, l'organo Hammond, il Mini Moog, il piano Fender, e poi lascia riaffiorare la realtà con
una freschezza nuova carica di sensazioni forti e ancor nuovi sapori, il flauto, la ritmica incalzante, il
canto arioso e talvolta sottile ancorché drammatico... preparatevi quindi voi dal palato buono sempre alla
ricerca di piccanti emozioni, l'impeto tumultuoso e creativo di questa band vi stupirà ancora !!! |